Secondo numerose ricerche psicolinguistiche e pedagogiche, imparare una seconda lingua in età infantile è un processo più semplice, efficace ed immediato rispetto all’età adulta perché i bambini sperimentano una fase di crescita in cui il cervello è più ricettivo, duttile e predisposto alla assimilazione e memorizzazione di nuove nozioni.
A differenza degli adulti, non hanno consolidato le strutture linguistiche della propria lingua che ne rallentano l’apprendimento, innescando processi di traduzione e comparazione. L’acquisizione di una seconda lingua diviene quindi, come per la prima, un processo naturale e automatico di assorbimento degli stimoli esterni a cui si viene sottoposti con costanza e continuità.
Acquisiscono più facilmente una corretta pronuncia e intonazione, perché più sensibili ai processi di memorizzazione, riconoscimento e ripetizione dei suoni.
Non portano con sé le inibizioni e le paure degli adulti sulla possibilità di sbagliare, per cui sperimentano la seconda lingua con spontaneità e disinvoltura.